Sofuoglu: 'Il mio obiettivo è il terzo titolo'
Kenan ha parlato a lungo, non solo soffermandosi sulla sua difficile passata stagione, ma anche rivelando le strategie future nel suo Paese a favore dello sport motociclistico:
"Sono reduce da una stagione in Moto2 molto sfortunata - ha detto Kenan - alla quale si è sommata purtroppo anche una difficoltà in più, rappresentata dalla brutta malattia che ha colpito mio padre. Non è stato un anno facile e la proposta pervenuta da Kawasaki mi ha fatto immediatamente intravedere un futuro migliore. Poter contare su di un team come quello di Vanni Lorenzini ha fugato ogni dubbio riguardo alla strada da percorrere, che è quella legata alla Supersport con la marca di Akashi, assieme alla quale voglio puntare, senza mezzi termini, al numero 1 a fine stagione. In Turchia lo sport dei motori non è ancora molto conosciuto, ma grazie a ciò che ho fatto abbiamo avuto dei responsi positivi da parte della stampa, della TV e di alcuni imprenditori. Insieme alla Federazione stiamo portando avanti un grande progetto legato ai giovani, nel quale cercherò di trasferire il mio bagaglio d'esperienza. Voglio chiarire che i miei programmi sono a lungo termine e non escludo niente, Superbike o Moto GP incluse in quanto adoro questo sport ed ho ancora la possibilità di crescere professionalmente."
"Avevamo bisogno di un eroe e con Kenan lo abbiamo trovato - ha esordito il Presidente della Federazione Motociclistica Turca Bekir Yunus Ucar - E' un ragazzo speciale, che onora la nostra nazione nel mondo ed è amato da una folta schiera di appassionati. Con lui e grazie a lui anche la Turchia saprà nel futuro farsi un nome nello sport del motociclismo."
Non sono mancate neppure le parole del Primo Ministro Erdoğan, che ha elogiato anche l'impegno umanitario di Kenan. Il pilota turco si è fatto portavoce di una raccolta di fondi a favore di bambini indigenti, garantendo ad una parte di loro l'istruzione ed un semplice ma provvidenziale riparo ove crescere.